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La camminata consapevole

“  L’energia della consapevolezza è l’energia che ci permette di conoscere quel che sta accadendo.

… Quando praticate la camminata, l’oggetto della consapevolezza è il passo che state facendo: mentre faccio un passo, ciò che accade è che sto facendo un passo. Quando bevo un po’ di tè in consapevolezza, l’oggetto della mia consapevolezza è il bere. La consapevolezza dunque è sempre  consapevolezza di qualcosa: quando si respira in consapevolezza quella  è consapevolezza del respiro; quando si cammina in consapevolezza quella  è consapevolezza del camminare; quando si beve in consapevolezza, quella  è la consapevolezza del bere.

… Quando mi lavo i denti li lavo in consapevolezza e facendolo mi concentro pienamente sull’atto di lavarmi i denti: focalizzo l’attenzione soltanto sull’atto di lavarmi i denti, non penso a nient’altro e godo l’azione dello spazzolino sui denti. …Quando indossate la giacca, focalizzate la vostra consapevolezza e concentrazione sull’atto di indossare la giacca. In questo modo diventate vivi in ogni singolo attimo della vita quotidiana. …

…potete fare durante la pratica del camminare in consapevolezza: inspirando fate un passo e vi dite “sono arrivato”, facendo un altro passo vi dite “sono a casa“. “Sono arrivato” significa “sono arrivato nel qui e ora”: la vita è disponibile solo qui, solo ora.

… Quando faccio un passo e dico “sono arrivato” intendo “sono arrivato nel qui e ora”; e quando dico “sono a casa”, la mia casa è nel qui e ora. Dovremmo trovare proprio nel qui e ora la nostra vera casa, la nostra vera dimora.

… Il Buddha ha detto: ”Il passato se n’è già andato e il futuro non è ancora arrivato”…

L’allenamento, dunque, consiste in questo: fare in modo che ogni passo, ogni respiro mi riporti al qui e ora, così da poter essere davvero presente alla vita.

…provateci da soli: inspirate e fate un passo solo e vi dite “ sono arrivato” o  “sono arrivata”. … Se notate di non essere arrivati al cento per cento fermatevi dove siete, finchè non sarete arrivati del tutto. Potete concedervi questo lusso, dato che state praticando da soli: potete restare con quel piede a terra per tutto il tempo che volete. Mantenete quella posizione e respirate in consapevolezza finchè non sentite di essere arrivati al cento per cento; quando siete proprio sicuri di essere arrivati pienamente nel qui e ora sorridete e poi fate un altro passo.

Se siete riusciti ad arrivare una volta, con un passo, sapete di riuscire a farlo anche una seconda volta e poi una terza. Per “arrivare” in questo modo occorre investire tutti se stessi – il cento per cento del proprio corpo, il cento per cento della propria mente – nel passo, in un solo, unico passo alla volta. Questo significa che la mente deve unificarsi con il corpo al cento per cento per fare quel determinato passo.

… Camminare in questo modo vi aiuta a coltivare la solidità e la libertà: siete liberi dalle preoccupazioni del futuro, liberi dai rimpianti del passato; avete sufficiente consapevolezza e concentrazione da poter fare un passo come quello. Dovremmo essere felici di saper fare un passo del genere; questo ci incoraggia a farne un altro e un altro. Camminare in questo modo porta guarigione, nutrimento.”

 

(  da “ Quando bevi il tè, stai bevendo nuvole” di Thich Nhat Hanh )

 

Articolo di

Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso l'Università degli Studi di Parma Specializzazione in Microbiologia nel 1982 presso l'Università degli Studi di Parma Dal 1980 al 2010 ha prestato servizio come medico di Laboratorio Ospedaliero presso l'Azienda AUSL di Reggio Emilia Nel 2009 - 2010 ha frequentato il 1° anno del Corso per medici di Medicina Ayurvedica Ayurvedic Point di Milano Attualmente iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi della provincia di Massa Carrara Risiede a Carrara ( MS )

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