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Archivi per la categoria ‘Leggi e documenti’

medicina difensiva e errore medico

lunedì, 31 agosto 2015

Martedì 25 Agosto, un articolo in prima di Margherita De Bac ha rilanciato una serie di proposte del Ministro della Salute, Lorenzin, che riguardano la così detta “medicina difensiva” e la “responsabilità medica”. La trasmissione di Rai3, ‘Tutta la città ne parla’ ha ripreso l’argomento e sono intervenuto molti medici che hanno illustrato bene le problematiche attuali dell’organizzazione disumanizzante della medicina che porta alla sovraesposizione ad esami non a vantaggio dela salute del paziente con aggravio dei costi della sanità. Contemporaneamente il contenzioso legale fra utenti della sanità, medici e strutture sanitarie in continua crescita porta ad una riduzione del numero di iscrizioni alla Facoltà di Medicina e ad una sfiducia reciproca e ad una mancanza di tutela da parte delle compagnie assicurative.

Di particolare interesse è il capovolgimento dell’onere della prova dal medico al paziente, così come avviene negli altri paesi sviluppati. Una prima valutazione tecnica consensuale dell’accaduto accerterà l’entità e il tipo di colpa del medico e solo dopo avere accertata la responsabilità del medico, il paziente potrà adire, a ragion veduta, l’azione risarcitoria.

In questo senso si era già mosso l’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Bologna alcuni anni fa, propio per limitare i costi ed inutili traversie processuali.

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LA PAGELLA DELLA SANITA’

mercoledì, 18 marzo 2015

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Sembrerebbe assai difficile fare delle classifiche delle Regioni nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale, in quanto è pressoché impossibile, a mio parere, paragonare i servizi di assistenza di realtà locali con storia, organizzazione e situazioni sociali ed economiche diverse, eppure è stato fatto!

In questi giorni infatti è comparsa sui quotidiani una griglia che assegna punteggi che hanno lo scopo di definire chi lavora meglio e chi peggio in ambito sanitario.
E’ stata stilata una sorta di “pagella” della Sanità nelle varie Regioni d’Italia, con gli ultimi dati riferiti al 2013. La griglia è stata compilata da un tavolo Ministeriale a cui partecipano le Regioni e la loro Agenzia nazionale.
Sono stati scelti 31 indicatori che misurano i livelli essenziali di assistenza (LEA), cioè le prestazioni che le Regioni devono dare ai loro cittadini.
Ad esempio si valutano i tassi di vaccinazione, i servizi agli anziani, i ricoveri ospedalieri appropriati o meno, esami come la risonanza magnetica o i controlli sulla sicurezza sul lavoro. Chi va bene nella singola voce ottiene un punteggio, pesato a secondo dell’importanza del settore. Via via che la qualità della prestazione peggiora, si abbassa il voto assegnato. Sotto i 130 punti si è inadempienti, fino a 160 adempienti con riserva e sopra adempienti. Il punteggio più alto che si prenderebbe ottenendo il massimo dei voti in tutti gli indicatori sarebbe 225. Con un significativo exploit la regione Toscana è arrivata a 214 punti, salendo prima in classifica e scavalcando la Regione Emilia Romagna (204), che passa al secondo posto. Altra sorpresa riguarda la Regione Lombardia che secondo gli indicatori in questione non è più tra le realtà leader della sanità italiana, ma si trova al sesto posto a pari merito con la Liguria. Stupisce poi la Regione Marche che balza dal nono al quarto posto dopo il Piemonte.
Naturalmente nelle posizioni basse restano le Regioni del Sud, con la Campania in ultima posizione e la Puglia e la Calabria rispettivamente in penultima e terzultima collocazione.
Insomma questa griglia sembrerebbe offrire una sorta di fotografia abbastanza attendibile della qualità dei servizi sanitari in Italia.

Tuttavia per valorizzare il principio in cui credo, di una “medicina centrata sulla persona”, sarebbe opportuno utilizzare a mio avviso anche altri parametri considerando ad esempio il livello di soddisfazione o di insoddisfazione dei cittadini/utenti; l’ascolto delle loro testimonianze e dei loro suggerimenti potrebbe dare un contributo per far fronte alle manchevolezze ed ai problemi riscontrati in ambito sanitario.

Autoreferenzialità, economicità, scienza e coscienza

lunedì, 16 giugno 2014

Cari Soci di Atah Ayurveda, vi giro un articolo (Il Sole 24 Ore – Sanità), non è recente, ma è collegato all’articolo su cui ha scritto la socia Maddalena, sulla depenelizzazione delle pene per i medici. Come potete leggere, il collega dott. Ciofani, delinea con precisone, facendo riferimento a importanti sentenze, come il medico sia sottoposto a molteplici influenze nelle suo agire e nelle sue decisioni. Purtroppo, le aspettative dei pazienti, le direttive della giurisprudenza, i condizionamenti sociali, le considerazioni economiche, la scienza medica sono in stridente conflitto! Se questo è vero per un medico che lavora all’interno del Sistema Sanitario Nazionale lo è ancora più per un medico che pratica le Medicine Non Convenzionali, perché queste non sono ancora riconosciute ufficilamente dallo Stato. Occorre una norma! La richiesta di un medico di M.N.C. diventa duplice all’unico scopo di potere ancora essere al servizio dei pazienti, della salute dei pazienti in quanto, prima di tutto, persone. Nel frattempo la proposta di un aggiornamento del codice deontologico ha perso l’occasione per affermare poche necessarie verità sulla pratica della medicina oggi. E’ stato approvato un nuovo testo e solo pochi Ordini, fra questo quello di Bologna, si sono opposti e hanno criticato le scelte fatte dal presidente Dott. On. Bianco (PD). Come bene illustra l’articolo, la centralità del medico e la sua primazia sono un OBBLIGO non solo una possibile scelta!

Importante è la definizione di Atto Medico come tutto ciò che concerne l’attività di diagnosi e cura e gli UNICI referenti sono: il paziente e la coscienza del medico! La relazione medico-paziente non ha nulla in comune con gli altri tipi di relazioni interpersonali. Il medico è garante del paziente e il paziente sceglie il medico! Il medico diagnostica e prescrive e il paziente è libero di accettare o rifiutare. Non si possono addebitare al medico colpe che non ha.

L’auspicio del Dott. Ciofani, di tornare al Giuramento di Ippocrate, trova una corrispondenza nel testo di Caraka (testo principale dell’Ayurveda), nel quale vengono confermati, punto per punto, gli argomenti e i temi presenti nel Giuramento. Nella tesi sperimentale sulla Medicina Ayurveda, discussa dal sottoscritto all’Università di Bologna, meritandosi la lode, un capitolo è proprio dedicato al confronto fra i due regimi deontologici, apparentemente distanti fisicamente, ma coincidenti nella sostanza. Condannare l’Ayurveda o i medici sia di M.N.C. che del S.S.N. che si comportano secondo scienza e coscienza per il bene del paziente corrisponde allo strangolamento giuridico della professione medica nella sua migliore espressione. Tale atteggiamento è un boomerang per la fiducia dei cittadini nella legge, è distruttivo per il diritto alla libertà di scelta terapeutica dei singoli cittadini (medici e pazienti) ed è un impedimento alla reale tutela della salute da parte dei medici. Si auspica che la definizione di atto medico sia accolta e applicata dalla legislazione dei singoli stati europei.

MEDICI_ Le scelte vanno fatte nell’interesse del paziente e non nell’ottica dell’economicità La cura dell’autoreferenzialità C’è l’obbligo di agire secondo scienza e coscienza – Serve una norma

LE COLPE DEI MEDICI VANNO DEPENALIZZATE

domenica, 11 maggio 2014

La-responsabilita-medica-un-quadro-di-sintesi-482x270 Il quotidiano “La Repubblica” ha affrontato poche settimane fa un tema assai scottante, quello del problema della colpa professionale nel campo della sanità. L’intervento del procuratore aggiunto Giovannini ha sottolineato quanto da tempo medici e altri professionisti affermano e cioè che è giunto il momento di trasferire soltanto sul piano civile l’ipotesi di colpa professionale in sanità, poiché circa il 99% dei processi non portano a condanne penali e ingolfano l’attività dei Tribunali. ” Faccio il magistrato da 30 anni e la denuncia in sede penale è aumentata in maniera esponenziale, afferma il procuratore, ma su cento procedimenti penali solo per un modesto numero si arriva ad una richiesta di rinvio a giudizio, e solo per una piccola parte di questi arriva una condanna.” Le sue parole sono arrivate in risposta all’intervista di qualche tempo fa su Repubblica, del chirurgo prof. Antonio Pinna, che parlando dei procedimenti penali a carico dei medici affermava cose da lui condivise e cioè che: ” I giovani che intendono fare i chirurgi devono poter coltivare questa ambizione senza la paura della sala operatoria…”.

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Responsabilità medica, proposta PD, on. A. Bianco

venerdì, 31 gennaio 2014

Proposta di regolamentazione del contenzioso fra medici e pazienti da parte dell’on. Amedeo Bianco che cumula anche l’incarico di presidente della FNOMCeO, federazione degli ordini professionali dei medici e chirurghi d’Italia.th

 

La medicina difensiva sta minandole basi del rapporto medico-paziente. Obbliga a pensare in termini di adempimento completo delle linee guida e dei protocolli terpeutici prefissati da commissioni o gruppi di esperti non meglio identificati e per i quali non è chiara la mancanza di conflitti di interessi.

La medicina difensiva non è medicina! E’ una medicina acefala!

E quindi, proprio per questo renderà gli ‘utenti’ sempre più insoddisfatti e sempre più alla ricerca di un indennizzo per le non cure ricevute! Gli ‘operatori’, dal canto loro, benchè abbiano prescritto tutti gli accertamenti dovuti, usato gli strumenti più aggiornati e costosi, non si sentiranno umanamente coinvolti nel loro lavoro e diventano, anzi sono già, dei semplici esecutori, frustrati nella loro professione!

Questo è l’esito di decenni di sprechi della sanità pubblica e di mancanza assoluta di educazione igienico-sanitaria fra la poloazione. I cittadini sono in preda ai consigli delle pubblicità dei farmaci. A questo si aggiunge la disinformazione delle trasmissioni televisive che risultano essere solo una vetrina per i medici che stoltamante promettono a tutti i ‘miracoli’ della scienza, ma che poi non si realizzano.

La proposta dell’on. Bianco è condivisibile? Ai posteri l’ardua sentenza!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/28/responsabilita-medica-scontro-con-le-associazioni-dei-pazienti-sul-ddl-del-pd/859574/

Quanto sono lontani il pensiero e l’azione salutistica e terpaeutica intese in senso ayurvedico! Quanto è lontano l’intendimento ayurvedico della dignità umana del paziente! Quanto è lontano il rispetto verso il medico, che esercita la più difficile delle professioni, nella consapevolezza della propria limitatezza nei confronti della natura! Quanto sono lontani Ippocrate, Caraka, Jivaka, Galeno, Avicenna! Loro e tanti dopo di loro hanno curato quanto hanno potuto e si sono arresi, con soffernza, di fronte all’inevitabile. Oggi si considera così poco la reale natura della vita che si arriva a pretendere l’infallibiltà dell’atto medico! Il Vata (sistema nervoso e digestivo) e il Pitta (cuore, circolazione e ormoni) impazzano sempre più e il bistrattato Kapha (sistema immunitario) permette che ci si ammali sempre di più!

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