Cari Soci di Atah Ayurveda, vi giro un articolo (Il Sole 24 Ore – Sanità), non è recente, ma è collegato all’articolo su cui ha scritto la socia Maddalena, sulla depenelizzazione delle pene per i medici. Come potete leggere, il collega dott. Ciofani, delinea con precisone, facendo riferimento a importanti sentenze, come il medico sia sottoposto a molteplici influenze nelle suo agire e nelle sue decisioni. Purtroppo, le aspettative dei pazienti, le direttive della giurisprudenza, i condizionamenti sociali, le considerazioni economiche, la scienza medica sono in stridente conflitto! Se questo è vero per un medico che lavora all’interno del Sistema Sanitario Nazionale lo è ancora più per un medico che pratica le Medicine Non Convenzionali, perché queste non sono ancora riconosciute ufficilamente dallo Stato. Occorre una norma! La richiesta di un medico di M.N.C. diventa duplice all’unico scopo di potere ancora essere al servizio dei pazienti, della salute dei pazienti in quanto, prima di tutto, persone. Nel frattempo la proposta di un aggiornamento del codice deontologico ha perso l’occasione per affermare poche necessarie verità sulla pratica della medicina oggi. E’ stato approvato un nuovo testo e solo pochi Ordini, fra questo quello di Bologna, si sono opposti e hanno criticato le scelte fatte dal presidente Dott. On. Bianco (PD). Come bene illustra l’articolo, la centralità del medico e la sua primazia sono un OBBLIGO non solo una possibile scelta!
Importante è la definizione di Atto Medico come tutto ciò che concerne l’attività di diagnosi e cura e gli UNICI referenti sono: il paziente e la coscienza del medico! La relazione medico-paziente non ha nulla in comune con gli altri tipi di relazioni interpersonali. Il medico è garante del paziente e il paziente sceglie il medico! Il medico diagnostica e prescrive e il paziente è libero di accettare o rifiutare. Non si possono addebitare al medico colpe che non ha.
L’auspicio del Dott. Ciofani, di tornare al Giuramento di Ippocrate, trova una corrispondenza nel testo di Caraka (testo principale dell’Ayurveda), nel quale vengono confermati, punto per punto, gli argomenti e i temi presenti nel Giuramento. Nella tesi sperimentale sulla Medicina Ayurveda, discussa dal sottoscritto all’Università di Bologna, meritandosi la lode, un capitolo è proprio dedicato al confronto fra i due regimi deontologici, apparentemente distanti fisicamente, ma coincidenti nella sostanza. Condannare l’Ayurveda o i medici sia di M.N.C. che del S.S.N. che si comportano secondo scienza e coscienza per il bene del paziente corrisponde allo strangolamento giuridico della professione medica nella sua migliore espressione. Tale atteggiamento è un boomerang per la fiducia dei cittadini nella legge, è distruttivo per il diritto alla libertà di scelta terapeutica dei singoli cittadini (medici e pazienti) ed è un impedimento alla reale tutela della salute da parte dei medici. Si auspica che la definizione di atto medico sia accolta e applicata dalla legislazione dei singoli stati europei.