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Odiata acquaragia…

giovedì, 20 agosto 2009

Approfittando dell’estate ho deciso di mettere l’impregnante sul tavolo in legno del giardino per evitare che con la pioggia si possano deteriorare.

Non essendo molto bravo nell’arte del dipingere, quando ho terminato ero ovviamente sporco di vernice dalla testa ai piedi. Come da manuale ho aperto il barattolo di acquaragia per rimuovere le indesiderate tracce dal pennello e dal mio corpo.

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VIRTU’ DELL’ORTICA II

lunedì, 3 agosto 2009

I parte dell’articolo

Può essere usata come alimento ed è voce comune che i germogli siano ottimi nei risotti o nei minestroni. Contiene vitamina C, azoto e ferro.

Nomi regionali
Basilicata: r’ddìca
Calabria: ardicàra, ardìca
Campania: ardica
Lombardia: urtiga
Molise: r’ddich
Piemonte: urtìa
Puglia: virdìcula
Sardegna: pitzulenti, pitzianti, pistiddori
Sicilia: lardica
Veneto: ortiga

Curiosità
Viene citata anche nei racconti popolari Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno.
Re: “Qual è quell’erba che fin i ciechi la conoscono?”
Bertoldo: “L’ortica”

In un quadro di Albrecht Durer, famoso pittore e incisore tedesco della fine del Quattrocento, è rappresentato un angelo che offre al Creatore niente meno che un’ortica. Quale migliore testimonianza potremmo desiderare del prestigio che già allora circondava quest’erba?

Castore Durante, ad esempio, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), dopo aver detto: “E’ così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura”, elencò una tale quantità di “virtù di dentro” e di “virtù di fuori” da far venire il capogiro.

Attorno a questa pianta strana che punge e cresce in mezzo ai ruderi sono nate anche molte leggende: credenze popolari antiche, che attribuivano all’ortica virtù magiche, come il potere di allontanare i fulmini se si buttavano le sue foglie in mezzo ad un fuoco. Chi poi ne portava addosso un’intera pianta, sarebbe stato al riparo da qualsiasi maleficio. Sempre una pianta intera, tenuta con la radice verso l’alto, in una notte di luna piena, avrebbe fatto passare la febbre all’ammalato di cui si fosse detto il nome a voce alta. Si riteneva anche che trasmettesse molto coraggio a chi la teneva in mano: in effetti, non è difficile immaginare una certa dose di aggressività in un individuo che stringe un mazzo di ortiche con le mani nude. Ed infine, se vogliamo credere ai pronostici tratti dai sogni, ci sarà di buon auspicio sognare di essere “punti” da un’ortica, è sicura previsione di successo.

Salute
Utilizzata come pianta medicinale anche dai Greci con proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche.

Viene anche impiegata per arrestare la caduta dei capelli.

Nel Medioevo veniva battuta e sfibrata per essere usata per tessere stoffe simili alla canapa o al lino.

Nella medicina popolare si usava percuotere con un mazzo di ortiche le parti del corpo colpite da paralisi o affezioni reumatiche.

L’Ortica, grazie alla clorofilla che è contenuta in quantità eccezionale nelle foglie costituisce un valido e del tutto innocuo colorante per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. Veniva usata anche come colorante per i tessuti delicati: le foglie tingono di un bel verde, mentre le radici di giallo.

Un altro aspetto dell’ortica è l’azione rivitalizzante che ha, esattamente come la camomilla, sulle piante che le crescono vicino, ed è interessante osservare che la esplica in modo particolare sulle aromatiche (specialmente sulla menta), delle quali pare faccia aumentare il contenuto in olio essenziale. Inoltre, il macerato d’ortica, ottenuto facendo macerare la pianta intera in acqua per 12 ore, se spruzzato sulla pianta infestata dagli afidi, la libera da questi parassiti senza dover ricorrere a prodotti tossici.

L’ortica è una buona fonte di proteine: quando è fresca ne contiene da 6 a 8 g ogni 100 g, essiccata ne contiene da 30 a 35 g (percentuale vicina a quella della soia, uno dei legumi più ricchi di proteine).

Nelle epistassi si consiglia di introdurre nel naso batuffolini di cotone idrofilo imbevuti di succo fresco di ortica.

In veterinaria si considera giustamente l’ortica un’ottima pianta foraggera e pare che, oltre che trasmettere agli animali gli indubbi valori nutrizionali e salutari che possiede, essa rende i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, aumenta notevolmente la produzione di latte delle vacche e conferisce ai cavalli un manto più lucente. E’ vivamente consigliabile nell’allevamento dei conigli e di tutto il pollame: in particolare si è visto che i tacchini, nutriti con un pastone addizionato di ortica tritata, ingrassano di più e che le galline aumentano la quantità e migliorano la qualità delle loro uova.

Alimentazione
Ed ora passiamo al lato forse più trascurato, ma a mio avviso importantissimo, dell’ortica: quello di ottima pianta alimentare. Essendo ricca di vitamine (A, C, K, B2 e acido folico), sali minerali, proteine e aminoacidi essenziali, essa costituisce un alimento di alto valore nutrizionale. In più, possiede un sapore delicatamente aromatico che la rende adatta alla preparazione di piatti appetitosi. Gli inconvenienti che presenta sono solo apparenti: basta tener presente che i peli urticanti delle foglie vengono neutralizzati sia da una bella lavata, che da una cottura anche brevissima, e che per cogliere e maneggiare tranquillamente l’ortica è sufficiente munirsi di un paio di guanti di pelle o di gomma. Per contro, le utilizzazioni di queste foglie saporite e salutari sono parecchie: dall’ottima zuppa di ortica, specialità della bassa Lombardia, al risotto verde, alla frittata con cime di ortica, al minestrone, ai ravioli di magro, ai raffinati vol-au-vent. Senza contare che le cime di ortica si possono far lessare e poi condire a piacere esattamente come gli spinaci, fornendo una squisita verdura nutriente, mentre l’acqua di cottura (una tazza al mattino a digiuno), depura e disintossica l’organismo. Con le foglioline più tenere, tritate finemente, si possono aromatizzare le insalate e le salsine alle erbe.

Succo fresco
E’ il modo migliore di utilizzare l’ortica per sfruttarne le proprietà medicinali, soprattutto l’effetto depurativo; si ottiene schiacciando le foglie o centrifugandole; generalmente se ne prende un bicchiere al mattino e uno a mezzogiorno.

Infuso
Si prepara con 50g in 1 litro d’acqua; si lascia in infusione per 15 minuti e se ne prendono 3 o 4 tazze al giorno.

Decotto di ortica
Fate bollire 1 cucchiaio di ortica essiccata in 2,5 dlitro d’acqua per 2-3 minuti. Trascorso questo periodo lasciate riposare per 5 minuti, quindi filtrate.
Consumatene 2 tazze al giorno per depurare il sangue.

Lozioni
Si applica il succo sulla zona ammalata della pelle.

Impacchi
Si imbevono nel succo, si applicano sulla zona malata e si cambiano 3 o 4 volte al giorno. .

Urticazioni
Con un mazzo di ortica appena tagliata si batte leggermente l’articolazione affetta da un processo infiammatorio o reumatico (ginocchio, spalla ecc.); questo produce un effetto revulsivo per il quale il sangue viene attratto in superficie decongestionando i tessuti interni.

LE VIRTU’ DELL’ ORTICA

giovedì, 16 luglio 2009

Urtica dioica (Urticacee)

Noi tutti, penso, abbiamo fatto almeno una volta, e a nostre spese, la conoscenza più o meno “bruciante” di questa erbacea, alla quale ben si addice l’appellativo di “burbero-benefica“. Foglie e fusti sono ricoperti da peli contenenti una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta, l’apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante formato principalmente da acetilcolina, istamina, serotonina e acido formico.

OrticaDettaglio dei peli urticanti che provoca, per contatto, arrossamento e bruciore cutaneo: ciò forse ha determinato il disprezzo che attualmente circonda questa pianta in realtà benefica. Dove son presenti le ortiche infatti il terreno viene arricchito e le piante vicine prosperano, inoltre se delle ortiche vengono aggiunte al cumulo del concime ne accelerano la maturazione. Infatti, è aggressiva soltanto nel difendersi da nemici voraci, per il resto è una pianta che potrebbe essere utile all’uomo in molti modi. Dico potrebbe perché, pur essendo comunissima e, quindi, facilmente reperibile, l’ortica viene utilizzata meno di quanto meriti. Il nome deriva dal latino urere (bruciare) e dioica (in quanto porta su di un individuo solo fiori maschili o solo fiori femminili). L’ortica cresce spontanea nei luoghi incolti in genere: lungo le strade, i fossi, le siepi, vicino alle case e nei boschi, dal mare fino ad un’altitudine di 2.500 metri. E’ una pianta erbacea perenne. Non è necessario coltivare le ortiche: esse da millenni seguono l’uomo nei suoi spostamenti e se tagliate rivegetano prontamente dai rizomi. Chi però lo desidera può piantarne un ciuffo vicino ai cespugli di ribes, che ne trarranno vigore, o in un angolo dell’orto, per averne sempre una piccola, ma comoda scorta a disposizione.

RACCOLTA

I getti giovani freschi sono i migliori in cucina, in quanto più teneri e anche in campo medico, perché il loro potere curativo è massimo: il momento migliore per coglierli è dopo una pioggia, il periodo più adatto è la primavera (quando conviene anche farne una buona scorta per l’inverno), o l’autunno quando, dopo il taglio del fieno, crescono i nuovi getti. Naturalmente data la caratteristica di queste piante è necessario munirsi di forbici e guanti. Una volta secche perdono il loro potere irritante.

PROPRIETA’

Uso interno (principalmente tisane): diuretico , depurativa, antireumatico, leggero effetto anti-allergico (allergia da fieno ), cura le infezioni delle vie urinarie, la cistite, la gotta, previene la formazione dei calcoli urinari e renali. La radice migliora le manifestazioni legate all’ ipertrofia prostatica, limitando le dimensioni della prostata, forse per una interazione tra sostanze presenti nell’ ortica e le proteine sieriche che legano normalmente gli androgeni.
Ipoglicemizzante, allevia la tensione da sindrome pre mestruale. Indicata anche nelle diete dimagranti.
Essa contiene ferro per cui esercita una funzione antianemica ed è particolarmente indicata per una cura primaverile consistente nel bere una tisana di germogli alla mattina prima di colazione e un’altra tazza, sempre a piccoli sorsi, durante il giorno. Per mantenere intatti i principi attivi della pianta è bene solo scottare i germogli, senza farli bollire a lungo. Un cucchiaino di germogli d’ortica è sufficiente per un quarto di litro d’acqua: dopo una breve infusione si può bere senza zuccherare, chi lo desidera può aggiungere nell’acqua dell’infuso un po’ di camomilla per migliorare il sapore. Oltre a curare stanchezza e mal di testa l’ortica possiede virtù emostatica, come si può vedere facilmente se, in caso di epistassi, si introduce nella narice sanguinante un batuffolo di cotone imbevuto del suo succo.

Uso esterno da applicare in lozione o altra soluzione: cura cosmetica per esempio sui capelli, trattamento contro la caduta dei capelli, favorisce la ricrescita e previene contro la forfora e i capelli grassi,
Reumatismi: artrite, artrosi, gotta.

EFFETTI COLLATERALI / CONTRO INDICAZIONI / INTERAZIONI

Effetti collaterali : nessuno a conoscenza
Contro Indicazioni: come tutti i diuretici riduce le riserve di potassio ed è bene quindi mangiare molta verdura e frutta, non eccedere nelle quantità di infuso che potrebbe causare irritazione gastrica, se si stanno assumendo contemporaneamente diuretici di sintesi fare attenzione nel suo uso, può causare un leggero abbassamento della pressione sistolica, alle dosi indicate è una pianta sicura. Per tutte le domande che riguardano la diagnosi bisogna chiedere consiglio al vostro medico ayurveda.

La prossima settimana vi descriverò tutte le curiosità che riuscirò a raccogliere sull’ortica e di nuovo un brevissimo ripasso sul loro utilizzo in cucina e altri rimedi ancora…

Per ora vi consiglio un infuso tutte le mattine di ortica almeno per dieci giorni e spero ne trarrete giovamento!

Seconda parte dell’articolo

Erbe in campo, erbe nel piatto

lunedì, 11 maggio 2009

Data: 07/06/2009
Ora: dalle 10:00 alle 12:00
Titolo: Visita al giardino botanico
Luogo: Casola Valsenio

Escursione al giardino botanico Il giardino delle erbe per avere una panoramica delle erbe officinali e aromatiche. Il corso verrà tenuto dal direttore del giardino, il dott. Sauro Biffi, che spiegherà le proprietà delle erbe e dalla D.ssa Anna Camatti che le descriverà dal punto di vista Ayurvedico.

Le piante che andremo a vedere saranno: berberis vulgaris, atropa belladonna, giuschiamo, iris, tanaceto comune, digitale, speronella, calendula, iperico, sclarea, cicuta, echinopo, gallium, ribes nero e rosso, acetosa, betonica officinale, echinacea purpurea e pallida, consolida off., ancusa off., valeriana rossa ed officinale, altea rosea, enula campana, ricini, stramoni, escolzia, saponaria, bardana, paritaria, fieno greco, psillio, ruta, acrimonia, scorodonia, verbasco, santoreggia, camomilla romana, lavande, pelosella, dragoncello, artemisie varie, erisimo, maggiorana, timo, menta, finocchio, antolina, salvia, stevia, lippa citriodora, peonia e altre. Ovviamente il programma potrebbe variare a discrezione della guida.

Il prezzo è di € 10, comprensivo di ingresso e visita guidata. Ricordiamo che, essendo Atah una associazione, per partecipare alle nostre attività è obbligatorio il tesseramento annuale. L’iscrizione ammonta a € 35 e ha validità sino a dicembre 2009 permettendo quindi l’accesso anche a corsi e seminari autunnali.

E’ possibile facoltativamente prenotare il pranzo vegetariano presso la trattoria Valsenio con menù fisso:  antipasto, bis di primi, secondo, contorno, dolce, caffè, acqua e vino della casa. Il menù è a base di erbe e in tema con la giornata. Prezzo € 25.

Il giardino botanico è a Casola Valsenio è quindi raggiungibile solo mediante automobile. Stiamo quindi cercando di ottimizzare il numero di vetture per cui chi fosse interessato, all’atto dell’iscrizione, comunichi se ha disponibilità di un mezzo o se cerca un passaggio.

Per ragioni organizzative le iscrizioni verranno chiuse martedì 3 giugno.

Il Giardino delle Erbe

Via del Corso 2/1

48010 Casola Valsenio (RA)

http://www.ilgiardinodelleerbe.it/

Noi e il lavoro

giovedì, 12 febbraio 2009

Abbiamo mai pensato che la nostra attività lavorativa e il luogo in cui si svolge condiziona fortemente la nostra vita e la nostra salute?

traffico1Se siamo fortunati spendiamo poco tempo per recarci al lavoro, molto spesso trascorriamo ore in autobus, treno, automobile. Sin dal primo momento della giornata siamo in lotta col tempo! Guai agli ingorghi del traffico, ai ritardi dei mezzi pubblici, al loro sovraffollamento, ci procurano subito nervosismo, ansia.

Arriviamo sul posto del lavoro che siamo già stanchi per il tragitto percorso.  Apriamo la serranda del nostro negozio, varchiamo la porta dell’ufficio o della fabbrica e,  si schiude il luogo dove trascorreremo 8 ore di lavoro più pausa pranzo:  più di un terzo della nostra giornata! Alla sera,  il ritorno a casa è simile a quello del mattino! Alcuni riescono, sempre di corsa, a fare la spesa, a ritirare i vestiti in lavanderia ……

Come possiamo attuare piccoli accorgimenti per interrompere questo ritmo incalzante, non potendo fare rivoluzioni totali di stile di vita?

L’Ayurveda indica alcuni principi e modalità che possono essere applicati con piccoli gesti.

Prima di tutto bisogna RISPETTARCI!

Cosa significa? Bisogna iniziare a considerarci PERSONE e NON MACCHINE.

Pur essendo incalzati dagli eventi del giorno, possiamo interromperli e ‘considerarci’, fermandoci per pochi secondi o un minuto per compiere un profondo respiro o semplicemente osservare il respiro che abbiamo in quel momento e lasciarlo libero, se ci accorgiamo che è contratto. Questo lo possiamo svolgere davanti al computer, mentre camminiamo passando da un ufficio all’altro, davanti alla catena di montaggio, mentre ci rechiamo a prendere i figli a scuola. Ognuno di noi può trovare più momenti brevi durante il giorno. Questo permette di non alterare due dei nostri equilibri che ci costituiscono Vata e Pitta. Un semplice ‘stop’ di dieci secondi del ritmo intrapreso permette di essere più calmi, più precisi nelle azioni come nei pensieri.

Se accanto a questo esercizio mettiamo una prima colazione fatta in casa, seduti a tavola, con fette di pane spalmate di burro chiarificato (ghee), con 2 o 3 mandorle, 1 fico secco, una tazza di tisana calda o caffè d’orzo, 1 cucchiaino di frutti di finocchio ben masticati, forniamo al nostro corpo corrette energie per affrontare la giornata.

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Sarebbe fantastico, poi, riuscire a portare sul lavoro un thermos con una tisana calda da bere. Rimarremmo idratati e il calore ci “coccola” un pochino. Bevendo poco e solo bevande nervine roviniamo i reni e le mucose dello stomaco e dell’intestino.

La maggior parte di noi, inoltre, svolge una vita sedentaria e per sedentaria si intendono anche le persone che stanno in piedi dietro un banco del bar o davanti a una pressa. In questo caso sono molto utili piccoli esercizi con i piedi. Si porta il peso del corpo sulle punte dei piedi sollevando i talloni e poi si sposta il peso sui talloni sollevando le punte dei piedi. Questo esercizio può essere eseguito da seduti o stando in piedi, si ripetute almeno per cinque volte e, poi, più volte al giorno. In questo modo si riattiva la circolazione degli arti inferiori, prevenendo gonfiori e dolori. Ottimo, alla sera anche davanti alla televisione, farsi un pediluvio con polvere di erbe specifiche per la nostra costituzione. Ottimo per riequilibrarci e prepararci ad un sonno ristoratore!

Se stiamo meglio, possiamo affrontare più sereni tutti gli eventi della giornata.