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Medicina Centrata sulla Persona

venerdì, 30 novembre 2012

Con piacere segnalo agli anglofoni il testo cui contribuiscono i colleghi Roberti di Sarsina, Alivia e Guadagni. Ritarare la medicina sulle reali esigenze di SALUTE dei pazienti è oggi una necessità impellente. Riumanizzare la pratica della medicina come arte del vivere è un compito facile, basta smettere di ‘delegare’ sia come pazienti che come medici, come infermieri o parenti. Tutti siamo ‘umani’ e dovremmo comportarci da tali. Dante ci ammonva, già molto tempo addietro, che siamo fatti per perseguire la virtù e la conoscenza. Per quanto mi riguarda l’Ayurveda mi offre dei rferimenti virtuosi ed una conoscenza dell’uomo sedimentata in millenni di indagine e studio. Buona lettura a tutti!

Widening the Paradigm in Medicine and Health: Person-Centred Medicine as the Common Ground of Traditional, Complementary, Alternative and Non-Conventional Medicine”

Roberti di Sarsina P, Alivia M, Guadagni P (2012). Widening the Paradigm in Medicine and Health: Person Centred Medicine as Common Ground of Traditional and Non Conventional Medicine. In: “Healthcare Overview: New Perspectives”, Ed. V. Costigliola, Book Series “Advances in Predictive, Preventive and Personalised Medicine”, Series Ed. O. Golubnitschaja, EPMA/Springer Dordrecht Heidelberg New York London, 2012. p. 335-353, Springer XVIII, 521 p. 86 illus., 73 in color.

http://link.springer.com/chapter/10.1007%2F978-94-007-4602-2_18

Riassunto del capitolo

Questo capitolo descrive il paradigma della medicina centrata sulla persona e il suo contributo al crescente pluralismo della scienza medica. Si aggiunge al paradigma della medicina personalizzata. È caratterizzato da un approccio olistico, che nasce dalle esigenze dei pazienti per una maggiore umanizzazione della medicina, individualizzazione dei trattamenti e l’autonomia nella scelta dei processi terapeutici. Essa trova terreno fertile soprattutto nel campo della medicina di base, pediatria e geriatria in cui vi è l’esigenza più pressante di reintegrare l’immagine dell’essere umano frammentato dalla specializzazione. Risponde alle esigenze dei pazienti e gli operatori sanitari per ricostruire un rapporto terapeutico efficace basato sulla fiducia, empatia, compassione e capacità di risposta ai bisogni e valori individuali. Il concetto di medicina centrata sulla persona attinge strumenti epistemologici e pratici dal terreno comune della medicina tradizionale (MT), la medicina complementare e alternativa (CAM) o medicina non convenzionale (NCM) (o TCAM in breve), come visioni che osservano e indagano la natura in modo strettamente legato alla entità bio-psico-spirituale di ogni essere umano. La caratteristica comune dei sistemi TCAM è un approccio alla guarigione centrato sulla persona, salutogenico, pro-attivo, pro-resiliente. La situazione attuale di MNC in Europa mostra la crescente domanda di ciò che questi sistemi medici olistici sono in grado di offrire sui temi della salute e lo sviluppo della sanità futura.

 


se ti abbraccio non avere paura

sabato, 20 ottobre 2012

Una nostra socia, ha colto il sugerimento di lettura del bel libro Fulvio Ervas, “Se ti abbraccio non aver paura” (Ed. Marcos y Marcos), una storia vera di sofferenza e di coraggio, fuori dagli schemi, anzi contro i consigli derivati dalla paura ed a sua volta ci invita alla lettura di questo bel libro.

…la diversita’ e’ punibile, se non per legge, per abitudine mentale.
E’ cosi’, per quanto avvilente possa sembrare.”
Sono parole di Franco, papa’ di Andrea, protagonisti di questa storia vera narrata da Fulvio Ervas: “Se ti abbraccio non aver paura”. Un padre, messe da parte le lacrime e l’afflizione, parte con il figlio autistico per una vacanza che li portera’ ad attraversaregli Stati Uniti e alcuni Paesi del Sud America, nonostante il parerecontrario di medici, insegnanti e specialisti che ritengono che lepersone autistiche siano a loro agio soltanto in situazioni prevedibili.
Un lungo viaggio per conoscere luoghi e persone ma soprattuttoper conoscersi, per scoprire altre modalita’ di comunicazione con un figlio che dialoga utilizzando il computer e che sta diventando adulto. Poi l’incontro breve e indelebile con un altro ragazzo autistico che vive in Costa Rica. Acquistando il libro si contribuisce alla costruzione di una nuova abitazione per lui.

Il verdetto ‘inappellabile’ di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni, i cinque sensi e la relazione reciproca. L’autismo l’ha fatto prigioniero, anche se nonsi sa se impediscano di entrare o di uscire. Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio vero, senza bussola e senza meta se non l’immersione nelle sensazioni. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso rispetto a chi. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita senza preconcetti. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre. Buona lettura.


LA FELICITA’ AL DI LA’ DELLA RELIGIONE

lunedì, 6 agosto 2012

Si tratta del titolo di una piccola opera di recente arrivata in libreria, scritta  dal leader spirituale tibetano, il Dalai Lama. In questa frase quasi provocatoria, così come nel sottotitolo: “Una nuova etica per il mondo ” sono racchiusi pensieri e consigli per essere delle persone  migliori. L’assunto di base è che non è necessario appartenere ad una chiesa o ad una scuola spirituale per diventare dei buoni esseri umani e per raggiungere uno stato di benessere e felicità. Infatti ogni sistema creato dall’uomo, spesso per quanto idealmente corretto e giusto, può creare danni anzichè benefici, a causa della mancanza di integrità degli individui che lo gestiscono. Questo vale anche per i principi e i precetti religiosi: questi ultimi,  nonostante l’idea di aiutare i credenti a condurre una vita sana e felice, se usati in modo scorretto, senza scrupoli, o motivati da avidità ed egoismo, possono generare conflitti e divisioni.

Viene quindi di conseguenza sottolineata l’importanza del concetto di laicismo  che implica tolleranza reciproca e rispetto per tutte le fedi, così come per chi non ne segue nessuna. Il nocciolo di ogni sistema etico deve essere la promozione delle qualità umane più positive, nonchè lo sviluppo di valori  come la gentilezza, la compassione, il perdono, la pazienza e l’integrità personale.

Bali, trance e vulcani

domenica, 20 maggio 2012

Bali, trance e vulcani

“Bali, l’isola Paradiso, fa parte dell’arcipelago delle isole della Sonda ed è una provincia dell’Indonesia con una popolazione a maggioranza induista. E’ una grande attrazione turistica e al suo interno conserva ancora  antiche culture e tradizioni sciamaniche.

Il vero cuore di Bali,sconosciuto ai più, è il temibile monte di Agung. Un vulcano attivo, che più volte ha devastato l’isola con le sue violente eruzioni. Per esorcizzare le loro paure e placare le devastanti forze del fuoco i Balinesi hanno inventato complicati riti propiziatori e grandi feste di ringraziamento. Guidati dai loro “Balian”, gli sciamani, che, con potenti magie, si  crede riescano a domare tutta quella forza per renderla meno devastante e trasformarla in energia curativa.

Attorno ai due grandi vulcani l’Agung e il Batur, i Balian risiedono in case trasformate in piccoli templi della salute, che comprendono sempre una grande sala per accogliere e curare i fedeli ed una “farmacia” dove si possono acquistare i rimedi officinali tradizionali.

 La medicina degli sciamani parte dall’idea che la malattia sia soprattutto un messaggio del corpo, che ci invita a cambiare le nostre abitudini nocive e che i rimedi più efficaci siano da un lato diete e ttrattamenti tradizionali e dall’altro l’amore, il perdono, l’osservanza delle regole sociali e un legame empatico con le forze risanatrici della natura selvatica, il più potente guaritore, che ha il suo polo di forza curativa nei vulcani sacri, nelle foreste e in alcune fonti termali. Per questo, vicino ai crateri dell’Agung, alto più di tremila metri, e del Batur, si sono costruiti i templi più sacri di Bali. Come quello di Besakih, ai piedi dell’Agung, con i terrazzamenti preistorici dove gli sciamani ancora oggi curano e guidano i rituali dei grandi festival annuali che comprendono la corsa sulle braci ardenti, le danze con il kris, il pugnale sacro, purificazioni e altre complicate cerimonie per entrare in trance.

 Bali è la terra dell’estasi sciamanica e della trance, un viaggio spirituale in altri mondi e in altri stati di coscienza, indotto con preghiere ripetitive (i mantra), con musiche ipnotiche (come quella gamalen), ma soprattutto con danze frenetiche e catartiche.

Chi è in trance può allora compiere un “volo” magico verso il Cielo o gli Inferi e acquisire particolari poteri: la padronanza del fuoco, la chiaroveggenza, forza e salute straordinari.

Per i balinesi, i rituali estatici sono anche momenti di infinita gioia, vitalità e liberazione. Perché la trance è godimento di sé e del mondo, in modo indistinto, se si vuole, confuso…”

( da “Nell’anima del  mondo” di Italo Bertolasi)

7 – il coraggio del presente

lunedì, 6 febbraio 2012

7 – IL CORAGGIO DEL PRESENTE

Il presente mi vede impegnato a difendere le prerogative del mio modo di essere medico da accuse infamanti, la giustizia e la magistratura stanno facendo il loro lavoro; accetteremo i risultati, qualunque essi siano, ma non lasceremo nulla di intentato per dimostrare (l’accusa non ha bisogno di dimostrazioni!) l’infondatezza delle accuse. Sarà a beneficio di ‘tutti’ i medici, non solo di coloro che praticano le, così dette, Medicine Non Convenzionali. Gli oncologi, i pediatri, i medici che lavorano negli Hospice non possono non essermi vicini, noi tutti ci confrontiamo con la possibilità dell’evento morte. Come ha ben testimoniato il comunicato stampa del Comitato di Consenso per le Medicine Non Convenzionali redatto dalla coordinatrice Dott.ssa A. Ronchi ed approvato da tutte le sigle che vi aderiscono: “In primo luogo, qualunque medico accetta che si possa verificare l’evento morte qualunque mezzo terapeutico adotti. E’ esperienza comune che buona parte delle  persone affette da cancro muoiano della malattia, ma se il medico che  non è in grado di assicurare la sopravvivenza fosse incriminabile per omicidio volontario, arriveremmo al paradosso che i sanitari dovrebbero rifiutarsi di prestare cura al paziente per evitare di essere messi sotto accusa.” …. “In secondo luogo la medicina Ayurvedica è un antico sistema medico che fa parte della tradizione indiana e che proprio in India affianca, con pari dignità, la Medicina Convenzionale e la Medicina Omeopatica nel Sistema sanitario.”…. “Inoltre qualunque Medicina Non Convenzionale in Italia viene praticata all’interno di un contesto medico di garanzia, e all’interno di un più ampio piano di cura, che includa la conoscenza di diagnosi, prognosi e terapie mediche convenzionali.”

Mi conforta anche il sostegno dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della Provincia di Bologna.

Per sostenere tali situazioni non è necessario coraggio, ma solo la determinazione che nasce dalla sicurezza di avere agito nel migliore dei modi, seguendo le regole scritte e non, della Arte della Medicina. La relazione medico-paziente è un patto fra persone di cui una è la responsabile principale dell’iniziativa (il paziente) e l’altra (il medico) è più competente nei modi di risolvere il problema.

Solo di recente le istituzioni si sono rese conto, con trenta anni di ritardo rispetto al sottoscritto, che la medicina ha diluito nella tecnologia ‘l’umanità’ del medico e, di conseguenza, ha perso il contatto con la ‘persona’ del paziente. L’Ayurveda vi aggiungerebbe anche la funzione collaborante dell’infermiere e, non ultimo, la non-violenza degli strumenti usati dal medico.

L’aumento delle conoscenze tecnologiche e fisiopatologiche non ha aiutato il medico ad ‘essere medico’ lo costringe a ‘fare il medico’. La deriva tecnologica non ha migliorato le condizioni di salute dei cittadini-pazienti, i mezzi di informazione e la società non generano salute, i luoghi ed i modi del lavoro non rispettano la salute del lavoratore, la famiglia nucleare non accoglie il malato.

L’epistemologia della scienza ci dice che le verità scientifiche sono relative, sempre rivedibili e correggibili, settoriali e parziali, quindi non sono molto di aiuto al medico clinico che deve instaurare un rapporto terapeutico per cercare di risolvere il problema di salute di “quel paziente”.

L’Ayurveda fornisce delle indicazioni importanti su come affrontare queste problematiche. Nei testi ayurvedici ci sono capitoli in cui vengono elencate le buone e cattive qualità del medico e del paziente così come delle medicine e dell’infermiere. Ciò permette di dialogare col paziente e comunicargli l’aiuto necessario ad essere autonomo, evitando di trascurare l’essenziale della terapia e sostenendo la fiducia in se stesso. È una esperienza intellettuale gratificante leggere testi di millenni fa e ritrovavi intatta una sapienza ancora attuale.

Credo che più del coraggio oggi occorra una serena umiltà di fronte della vastità del sapere medico e del permanere dell’insondabile mistero della vita.

Buona Salute e Serenità a Tutti!!!