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Il Festival della mente e… l’Ayurveda

Si è svolta il 3-4-5 settembre 2010 la 7° edizione del Festival della mente di Sarzana, graziosa cittadina della provincia di La Spezia,nella Val di magra, in Lunigiana, terra di antiche vestigia romane. Sede del Festival la Cittadella di Firmafede , rafforzamento difensivo degli avamposti del dominio mediceo: un ampio recinto rafforzato da quattro rotondi torrioni agli spigoli con cortile quadrangolare, destinato agli alloggi dei soldati e alle stalle.
Arrivati col treno a Sarzana, percorrendo a piedi il viale alberato dalla stazione ferroviaria verso il centro, si arriva alla piazza Firmafede : camminando lungo una stradicciola a ciotoli fiancheggiata da piccole case con balconi fioriti e con porte e finestre in elegante ferro battuto, si arriva alla fortezza Firmafede . I padiglioni, luogo di incontro – come riportato da un giornale in questi giorni -“ dei più bei cervelli italiani”, sono stati allestiti dentro e nelle immediate vicinanze della fortezza, imponente costruzione circondata da fossati, edificata per volontà di Lorenzo il Magnifico dopo la conquista della città di Sarzana strappata ai genovesi nel 1487. Così Sarzana è diventata per tre giorni un laboratorio culturale all’aperto: per le piccole strade del centro storico o davanti ai negozietti sempre aperti o seduti ai tavoli dei caffè nelle piazzette, dove il vocio della gente era rotto solo ogni tanto dal rintocco delle campane, si sono ritrovati saggisti, letterati, scrittori, poeti, giornalisti, uomini di cultura, intellettuali e gente comune, tutti riuniti da una gran voglia di fare cultura, di incontrarsi e discutere un po’…
Piacevolissimo osservare il caleidoscopio di persone in giro per le strade e le piazze: dal tipo in camicia, cravatta, valigetta ventiquattro ore e occhiali in policarbonato, al “ dandy” elegantemente vestito con cappello Panama, giacca color avorio e occhiali scuri, dal ventenne con maglietta, jeans e scarpe da ginnastica, alla signora non più giovane con lunga sciarpa, tacchi a spillo e occhiali alla Lina Wertmuller, alla giovane signora con bambini per mano nella continua ricerca di una toilette per le emergenze improvvise …
Numerosi gli incontri tenuti dalla mattinata di sabato e domenica fino a tarda sera e un programma speciale con spettacoli didattici ed esperienze in laboratorio per bambini e ragazzi fino a 14 anni.
E tutto nel filo conduttore di una speciale attenzione rivolta alla mente e ai suoi rapporti con l’arte, la musica, la letteratura, l’ambiente, le relazioni sociali, la storia, la filosofia e la psicoanalisi.
Impossibile seguire tutto ( molti incontri in contemporanea ): una vera e propria fucina di lavoro rivolto alla mente.
Negli incontri dedicati all’arte ( contemporanea ), è emerso – come ormai già punto fermo – che nel triangolo artista, opera d’arte e pubblico che osserva, chi guarda l’opera d’arte finisce di crearla, la completa. Solo attraverso il pubblico che la guarda e che ne viene coinvolto, l’opera d’arte è vissuta. Quindi, l’arte vive soprattutto attraverso l’interazione col pubblico e cioè attraverso una relazione.
E da sempre l’Ayurveda ci dice che tutto è un sistema di relazioni: noi, esseri viventi umani, unione di corpo, mente e spirito, siamo in continua relazione con gli altri, con il mondo intero, con ciò che ci circonda e con l’ambiente. Un continuo flusso di informazioni che arrivano attraverso i sensi a “manas” , la mente cognitiva, centro di coordinamento delle reazioni di risposta adattativa agli stimoli esterni.
Nei 3 incontri dedicati alla psicoanalisi, è stato ribadito il concetto – ormai acquisito -che nel rapporto psicoanalista e paziente l’analista non è osservatore asettico ed esterno, ma partecipa sempre coinvolto, con i suoi ricordi, le sue emozioni e i suoi sentimenti. Mentre lavora col paziente, cercando di intuire, di capire, di dedurre e di provocare reazioni nel paziente, intanto lavora su se stesso.
Altro importante concetto sottolineato è che, nella via della psicoanalisi e del percorso verso la guarigione nei disturbi del comportamento e nelle cosiddette “nevrosi da stress”, la soluzione è la presa di coscienza, è intraprendere un processo di individuazione di sé, delle proprie qualità. E questo è quello che l’Ayurveda e i grandi saggi da sempre ci insegnano: la conoscenza di sé, la consapevolezza di se stessi, del proprio esistere, delle proprie attitudini personali e dei propri attributi (“guna”). E questo è ciò cui si deve tendere, è il percorso da seguire per la tutela del nostro benessere, del nostro star bene. Perché secondo l’Ayurveda non ci sono la salute mentale e la salute fisica: c’è la salute, la nostra condizione originaria, per noi, unione di corpo, mente e spirito.

Articolo di

Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso l'Università degli Studi di Parma Specializzazione in Microbiologia nel 1982 presso l'Università degli Studi di Parma Dal 1980 al 2010 ha prestato servizio come medico di Laboratorio Ospedaliero presso l'Azienda AUSL di Reggio Emilia Nel 2009 - 2010 ha frequentato il 1° anno del Corso per medici di Medicina Ayurvedica Ayurvedic Point di Milano Attualmente iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi della provincia di Massa Carrara Risiede a Carrara ( MS )

2 Commenti a “Il Festival della mente e… l’Ayurveda”

  1. Maddalena ha detto:

    Ringrazio Milena in quanto mi sono sentita piacevolmente a casa leggendo la bella descrizione della piccola città di Sarzana, dei suoi vicoli e dell’atmosfera che la abita, soprattutto quando vi si svolgono manifestazoni e iniziative culturali. Passo in quella zona e precisamente in Lunigiana,molti fine settimana e tutto il mese di agosto, quando brulica di turisti di passaggio, che dopo aver trascorso la giornata al mare in una delle vicine località della costa del mar ligure o toscano, vengono per il consueto mercato di antiquariato diffuso lungo ogni piccola strada o piazza della cittadina. Quest’anno non sono riuscita a partecipare all’appuntamento ricorrente da alcuni anni con il festival della mente, che vede la partecipazione di personaggi più o meno esperti e autorevoli sulle materie che riguardano la psiche, l’intelletto e il corpo e l’interazione e l’integrazione possibile tra di essi. Ci sono state comunque in questo mese di settembre altre inizitive analoghe interessanti come il festival della filosofia a Modena e quello della letteratura a Mantova, e altre ancora ce ne sono e ne nasceranno nei prossimi mesi, a significare il sempre crescente interesse per l’individuo nella complessità della suo relazionarsi costante con la società , l’ambiente naturale, e l’universo tutto. Credo però che la cosa più importante , al di la dell’ascolto di tante voci illustri, sia il lavoro quotidiano di ascolto di noi stessi, finalizzato a raggiungere una sempre maggiore consapevolezza.

  2. guido ha detto:

    Certo questo tipo di manifestazioni testimoniano del bisogno diffuso di sapere qualcosa di più e di avere indicazioni illuminanti su questo mondo terribilmente complesso e difficile da interpretare. Purtroppo accade che ai tanti temi proposti non corrisponda un approfondimento necessario a dare delle indicazioni per agire in modo diverso e quindi avere effetto sulla società.
    Rimane valida la considerazione di Maddalena sulla necessità di utilizzare tutti gli strumenti possibil per guardarsi dentro. Infatti l’ascoltare gli altri, filosofi o scienziati, letterati od artisti dovrebbe essere l’occasione per spogliarci di qualcosa di noi e lasciare un poco di ‘akasha’ libero per il nuovo che può presentarsi.

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