Iscrizioni Articoli

L’importanza dell’infermiere

In Ayurveda viene data una estrema importanza alla figura dell’infermiere. Questi non è inteso solo come il dispensatore di medicine, ma bensì la persona (che può essere anche un parente) che si occupa della persona ammalata.

Io ho una simpaticissima nonna di 98 anni che, purtroppo, non è più autosufficiente e della quale si occupa prevalentemente mio padre. Qualche fine settimana questi si prende del tempo per riposarsi e subentro per l’assistenza alla nostra anziana parente.

L’ultima volta riflettevo sulla figura dell’infermiere mentre mi prendevo cura di mia nonna. Ho realizzato l’importanza di questa figura mentre alzavo la nonna dal letto. Potevo controllare se i piedi erano gonfi, il colore delle gambe, se aveva cispa negli occhi, l’odore dell’alito, la reattività appena sveglia, il tempo prima di essere completamente lucida e una altra marea di informazioni. Stesso discorso per i pasti, dove gli indizi sono la qualità dell’appetito, il modo di mangiare e così via.

E’ ovvio che l’infermiere si deve limitare ad interventi minori e demandare la diagnosi e la cura al medico, però spesso questi piccoli interventi sono quelli che posso alleviare le pene del paziente. In più, una volta riferite le proprie osservazioni al medico, si contribuisce alla realizzazione del quadro clinico.

Dato che passiamo tutto il tempo con … noi stessi, forse sarebbe il caso di diventare anche i nostri infermieri, avendo anche il vantaggio supplementare di sapere cosa succede dentro. Notare quando si evacua, quando si ha appetito, se la propria pelle è secca e tutte le informazioni che si possono ottenere durante la giornata. Piano piano, con il supporto anche del medico, i principi dell’Ayurveda iniziano ad avere un senso direttamente sulla nostra pelle. Si possono riconoscere i picchi di Pitta o le onde del Vata o la letargia di Kapha dalle sensazioni di ordine fisico e/o emotivo. Da bravi infermieri potremo poi scegliere per bilanciarci la tisana più adatta, o privilegiare un sapore in un pasto.

Tutto questo non potrà che concorrere alla nostra salute. Perché non provare?

Articolo di

2 Commenti a “L’importanza dell’infermiere”

  1. Tiziana Sciurti ha detto:

    ciao Fabio, sono Tiziana Infermiera da Lecce; scusa ma perkè dici ke l’intervento infermieristico è ‘minore’ rispetto a quello medico? Fratello caro, finkè si penserà così staremo come stiamo! Ognuno ha un compito, un ruolo ke và svolto ed ognuno si interseca e interagisce con Tutti e Tutto in una modalità Circolare! La Diversità è la Forza perkè Tutti parte del Tutto… Grazie a te stò digitando il primo commento della mia vita, ti abbraccio

  2. Fabio Fabio ha detto:

    Ciao Tiziana, per infermiere non intendevo un professionista come te, ma la figura “familiare” che si occupa di dispensare l’assistenza al malato. Per questo dicevo che questa figura spesso non ha le competenze per decidere le terapie, ma si deve invece affidare al medico e in questo lo ritengo subordinato. Non lo ritengo invece assolutamente un compito minore: ad esempio mio padre ha passato anni ad assistere mia nonna, giorno per giorno, ora per ora, con tutto quello che ne è comportato.

    Se invece parliamo di infermieri professionisti posso solo togliermi il cappello davanti alla vostra categoria.

    Comunque sono assolutamente d’accordo con te: ognuno ha un ruolo e un compito e il nostro impegno deve essere quello di svolgerlo al meglio giorno per giorno. Se anche solo un ingranaggio salta, l’intero meccanismo non funziona più.

    Grazie tante per il tuo commento che mi ha permesso di chiarire meglio l’articolo.

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento