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Alloro (Laurus nobilis)

Perché si usa portare corone d’Alloro presso i monumenti nei giorni delle ricorrenze? Perché i neo-laureati si cingono la testa con una corona di foglie d’Alloro? Da dove nasce questa tradizione?

Nasce nell’antica Grecia che considerava la pianta d’Alloro sacra ad Apollo in quanto, secondo la mitologia, in essa fu trasformata la ninfa Dafne. Secondo alcuni narratori Dafne, il cui nome significa Laurus, Alloro, era figlia e sacerdotessa di Gea, la Madre Terra e del fiume Peneo che, per sfuggire impaurita dal dio Apollo perdutamente invaghito di lei, ma non corrisposto, chiese a sua madre Gea di aiutarla. La Madre Terra la trasformò in un leggiadro e forte albero. Alla vista di ciò, il dio Apollo, per onorarla, decise di rendere questa pianta sempreverde, di considerarla a lui sacra e che rappresentasse un segno di gloria se posta sul capo dei migliori fra gli uomini, capaci d’ imprese esaltanti. Per questo gli imperatori romani si cingevano la testa di Alloro durante i trionfi e le cerimonie. Questa usanza si protrasse fino al Medioevo e al Rinascimento, ma incoronati o laureati non furono più i sovrani, ma i poeti e i letterati. Il termine attuale di laurea deriva proprio da questo riconoscimento.

Da allora la pianta d’Alloro è considerata una pianta nobile per eccellenza da coltivare in tutti i giardini!

I pregi di questa pianta non sono solo di onorificenza, ma anche aromatici e curativi.

Le sue foglie coriacee contengono molti oli essenziali responsabili della sua particolare fragranza e per tale aroma sono utilizzate in cucina in moltissime ricette di: cereali, verdure, carni, legumi, salse ….

Secondo l’Ayurveda i suoi sapori (rasa) sono: pungente, amaro, astringente. Per questo l’Alloro stimola la digestione (Agni) se mescolato, durante la cottura, con il cibo o, se viene servito come tisana, soprattutto alla fine dei pasti.
Per preparare una tazza di tisana bisogna far bollire, per pochi minuti, una foglia fresca di media grandezza o 1 cucchiaino di foglia secca sminuzzata. Filtrare e bere calda.

L’Alloro, inoltre, per le sue qualità (guna), oltre ad avere un’azione aperitiva e digestiva, ha anche un’azione espettorante, antireumatica, sudorifere.

Nel passato era molto impiegato l‘olio di alloro che si prepara con le bacche di alloro colte a maturazione, seccate e tritate. Questa è la ricetta: polvere di bacche messe a macerare in olio vergine d’oliva nella proporzione di uno a tre (1 parte di polvere, 3 parti di olio). Dopo un mese di maturazione in ambiente caldo, il preparato può ritenersi pronto. Si filtra e si conserva in bottiglie di vetro scuro. Si applica esternamente sulle parti interessate del corpo con massaggi lenti e penetranti.

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Dr.ssa Anna Camatti è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, è specializzata in Biochimica Marina, è abilitata anche alla professione di farmacista, iscritta all'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Bologna, E' esperta in Ayurveda e dal 1994 formula, produce e commercializza i prodotti Virya® Ayurveda Italiana, innovatori nel settore in quanto utilizza piante italiane o del bacino mediterraneo.

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