Charlotte Gerson e Beata Bishop, ed. MacroEdizioni
E’ un libro molto interessante per l’approccio alla terapia naturale compiuto dal dott. Gerson alla luce dei fallimenti di cura attuati con i farmaci di sintesi sia su se stesso che sui suoi pazienti. L’aver compreso che un ammalato è soprattutto una persona che necessita un’azione di depurazione e che questa non può essere eseguita da farmaci, ma da una corretta, sana alimentazione svolta in case prive di sostanze tossiche, in un ambiente accogliente, circondati da persone che cooperano alla guarigione dell’ammalato, fu un passo di rottura molto importante, all’inizio del secolo scorso, nei confronti delle terapie della allopatia (scienza-tecnica).
Il Metodo Gerson si è sviluppato in modo empirico sulla popolazione statunitense. Alla sua base rimane una visione dell’essere umano meccanicistica e non vi è un chiaro pensiero filosofico del perché attuare determinate azioni anziché altre nella sua terapia.
Se il dott. Gerson avesse incontrato e studiato l’Ayurveda, avrebbe trovato la risposta a tutti i suoi quesiti e osservato che i suoi tentativi di cura erano corretti, ma nel complesso abbastanza grezzi, approssimativi rispetto a quelli sviluppati in Ayurveda nei secoli. Da millenni l’Ayurveda prescrive il Panchakarma per la depurazione del corpo in funzione della tipologia della persona, dell’ambiente geografico, del tipo di stress dell’ammalato, ecc. con notevole successo. Sono diverse metodiche che vengono prescritte dal medico ayurvedico che si basano su principi fisiologici e sulle filosofie ayurvediche.
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Articolo di Anna
Dr.ssa Anna Camatti è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, è specializzata in Biochimica Marina, è abilitata anche alla professione di farmacista, iscritta all'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Bologna, E' esperta in Ayurveda e dal 1994 formula, produce e commercializza i prodotti Virya® Ayurveda Italiana, innovatori nel settore in quanto utilizza piante italiane o del bacino mediterraneo.